Questi lavori sono stati realizzati da studenti, gruppi di classe e compositori nei sei paesi partecipanti al progetto “Composing with Sounds” (CWS) del programma di cultura dell’UE (2011-2013): Francia, Germania, Grecia, Norvegia, Portogallo e Regno Unito.

REGNO UNITO

Leshaun Blake-Rodrigues: Beautiful Things … (2:02)

Leshaun Blake-Rodrigues ha quindici anni e si è trasferita di recente da Londra a Nottingham dove frequenta la Trinity School. Sta studiando per il GCSE General Certificate of Secondary Education) ed è un’appassionata violinista che suona in diversi ensemble. Beautiful Things… [Cose belle] è il suo primo pezzo creato usando suoni raccolti e usando il software CWS.

“Ho cominciato il pezzo ho iniziato con un inizio calmo che viene spezzato da campane e si trasforma in una caterva di suoni duplicati. La conclusione è il rovescio dell’inizio per mostrare che tutto alla fine si ricompone”.

Questo pezzo è stato creato in una breve serie di sessioni usando il software Compose With Sounds. Leshaun ha passato in rassegna tutti i suoni della collezione “cucina” e scelto in prevalenza quelli in cui si percepiva di più un’altezza determinata. Il pezzo che ne risulta fa grande uso di duplicazione e di trasformazione per trasposizione, creando un pezzo che ha una sorta di carattere ritmico asimmetrico. Verso la fine Leshaun e Duncan Chapman hanno anche pensato che sarebbe un’ottima colonna sonora per una sequenza d’animazione o anche per un’esibizione di danza.

Duncan Chapman: … but the kitchen sink (5’03) (DMU / MTI Commission)

…but the kitchen sink [il titolo gioca sull’espressione “everything but the kitchen sink” e si potrebbe tradurre “ci manca solo che faccia il caffè”] è stato creato usando il nuovo software Compose With Sounds. Nel comporre questo pezzo mi sono imposto la restrizione di usare solo il livello più elementare di trasformazione disponibile, in modo da vedere quali erano le potenzialità del nuovo software. Tutti i suoni del pezzo sono gli stessi che Leshaun [Blake-Rodriguez] della Trinity School di Nottigham ha usato per il suo pezzo, e sono stati registrati da Andrew Hill con l’intento di essere un insieme di “suoni d’interno”, che fa da complemento al suo insieme di “suoni d’esterno”.

…but the kitchen sink si apre con tutti i suoni contemporaneamente a mo’ di caotica “esplosione domestica”, che cede il passo a episodi di musica più calma che rivela i suoni nascosti di oggetti quotidiani e processi culinari. Tutto ha origine dalla cucina e tutto alla fine ritorna alla cucina, sotto forma di zuppa sonora che borbotta sommessamente sul fornello.

Duncan Chapman (1964) è un compositore freelance, artista sonoro, didatta e interprete. Lavora regolarmente con molte delle maggiori istituzioni musicali in Gran Bretagna, tra cui Philharmonia Orchestra, London Sinfonietta, Royal Festival Hall, City of Birmingham Symphonic Orchestra, Birmingham Contemporary Music Group, Wigmore Hall, Huddersfield Contemporary Music Festival, BBC e Sound & Music. Frequenta anche luoghi più esotici e ha progetti e esecuzioni a Tokyo, Singapore, Budapest e in tutta Europa.

Tra i suoi progetti in corso ci sono il Fanfare project per l’orchestra della Royal Opera House, un grande pezzo per orchestra per i London Mozart Players, un trio con elettronica dal vivo commissionato dal Birmingham Contemporary Music Group e un’opera partecipativa per il Sound Festival nel nordest della Scozia, basato su una raccolta dei suoni ambientali preferiti dei partecipanti.

Year 8 (equivalente della terza media) della Lancaster School a Leicester: Aether (2’51)

Aether [Etere] è il risultato di una composizione collaborativa di una classe della Lancaster School di Leicester. In quattro seminari dedicati a “Compose With Sounds” gli alunni hanno lavorato in gruppi (aria, acqua, terra e fuoco) e hanno composto le diverse sezioni del pezzo con l’aiuto dei facilitatori del seminario Motje Wolf e Mark Cassidy. Ogni gruppo ha ricevuto un pacchetto audio diverso che conteneva suoni collegati ai diversi elementi. Tutti i suoni sono stati presi da freesound (http://www.freesound.org/). Un elenco completo di riferimenti è disponibile all’indirizzo: http://tinyurl.com/cas65d5

Joseph Deeping: Paradox (2’47)

Sia quest’opera che la successiva di Andrew Hill sono state composte utilizzando una raccolta di registrazioni di Compose with Sounds realizzate in luoghi esterni, sia urbani sia rurali. Questa varietà di suoni è stata catturata variando nell’associazione semantica e nei contenuti sonori materici e gestuali.

Joseph Deeping (1999) è di Leicester. Suona la chitarra, la batteria, la tastiera, l’armonica, sta imparando a suonare l’organo e spera di continuare a studiare e ottenere un diploma in tecnologia musicale.

Andrew Hill: Abstracted Journeys (4’59) (Commissione DMU / MTI)

Abstracted Journeys è stato commissionato nell’ambito del progetto ‘EARS2’ / ‘Compose with Sounds’ ed è stato presentato in anteprima a Parigi al Groupe de recherches musicales (GRM), festival di Akousma, gennaio 2013. Il lavoro cerca di esplorare giocosamente le trame sonore presenti all’interno di registrazioni audio, trasportando l’ascoltatore in un viaggio surreale nel suono.

I suoni sono stati registrati all’aperto nei dintorni di Liverpool e Leicester, prima di essere trasformati, montati e editati.

Andrew Hill (1986) è un compositore britannico di musica elettroacustica. Compone lavori sia audiovisivi che acusmatici, esplorando la bellezza degli oggetti quotidiani. Fa parte del Music, Technology and Innovation Research Centre dal 2007 e da allora ha conseguito un master e un dottorato.

È membro del team che sviluppa contenuti per il sito EARS 2 (ElectroAcoustic Resource Site e insegna alla Edge Hill University nei dintorni di Liverpool.

Tutti i seminari delle scuole nel Regno Unito (Leicester e Nottingham) erano guidati da Motje Wolf.

 

NORVEGIA

Hedda Martine Hall Westby e Efua-Maria Raknerud Aikins: Alt (er) mulig (2’41)

Hedda ed Efua-Maria hanno registrato il loro materiale sorgente negli studi di NOTAM usando di tutto, dalle loro voci ai libri di scuola (!) Rendendosi conto che tutto è possibile in termini di definizione del suono, hanno intitolato la loro composizione “Tutto è possibile / qualunque cosa”.

Hedda Martine Hall Westby e Efua-Maria Raknerud Aikins sono allieve di quinta elementare della scuola elementare Tonsenhagen di Oslo.

Anders Tveit: Thick Wires (8’29) (commissione NOTAM)

Il titolo Thick Wires [Fili spessi] si riferisce al materiale sorgente utilizzato in questo pezzo: i “fili spessi” del basso elettrico e i suoni che questi possono produrre. Esploro l’idea di sfidare il ruolo tradizionale del basso come ancoraggio per creare trame ed eventi sonori non facilmente associati allo strumento e alle sue pratiche di esecuzione.

Il materiale sorgente deriva non solo da tecniche estese sullo strumento (ovvero tecniche di produzione del suono non tradizionali e non idiomatiche), ma anche da suoni extra-musicali come il cambio di corde, la rottura delle corde, l’accordatura / scordatura e l’attrazione magnetica dei pickup, tra le altre cose. Alcuni di questi suoni sorgente vengono lasciati “così come sono” e alcuni vengono elaborate in vari modi. Thick Wires è stato realizzato nel 2012 a Oslo, in Norvegia, a Biermannsgården e al NOTAM (centro norvegese per la tecnologia nella musica e nell’arte).

Anders Tveit (1977) ha un background come improvvisatore e lavora principalmente con vari approcci artistici sia al basso che all’elettronica dal vivo. L’uso di software che sviluppa lui stesso per l’elaborazione in tempo reale gioca un ruolo centrale nella sua espressione musicale personale.

Come musicista, ha lavorato in diversi ambiti, dalla famosa orchestra jazz di Trondheim, Audun Kleive & Morten Qvenild, Quartetto jazz con Shannon Mowday, Pd-Conception e piccoli piacevoli duetti di improvvisazione ad hoc. Oltre ad essere un musicista con numerose uscite di CD, ha composto musica elettroacustica e creato diverse installazioni sonore. Tveit è anche una delle forze trainanti del collettivo musicista elettronico SkRR di Oslo.

Studenti della scuola Kringler-Slattum, classe di 6a: Vinterlyd (Suono invernale) (6’00)

Per questo pezzo gli alunni hanno realizzato diverse registrazioni sul campo di neve e registrazioni di una kalimba, un carillon, piatti e una campana tibetana. Hanno lavorato a due a due, e ogni coppia ha realizzato diverse sezioni del pezzo, con la guida di e una struttura approssimativa fornita da Gyrid Nordal Kaldestad. Ogni gruppo ha lavorato con un numero limitato di suoni per vedere quante variazioni sonore possono creare da un singolo suono. L’idea principale per il pezzo è quella di creare un paesaggio sonoro che rifletta il suono dell’inverno — e con il freddo clima norvegese, non dovrebbe sorprendere che questo includa il suono della neve!

Gyrid Nordal Kaldestad: Sketches of Faust (6’30) (commissione NOTAM)

Sketches of Faust [Schizzi del Faust] è ispirato a un’opera che ho realizzato lo scorso autunno come compositore per un’esibizione visiva in teatro del Faust di Goethe. Lavorare per lo spettacolo è stato molto coinvolgente e ha incluso la produzione di una certa quantità di materiale sonoro da registrazioni di vetro, piatti, campane tibetane suonate con un arco di violino, imbottiture di plastica a bolle, scrittura a mano su carta, voce e affettatrice di uova, materiale sonoro che non era completamente esplorato nell’opera teatrale.

Ho cercato di lavorare concentrandomi sull’oscurità contenuta nel suono dei bicchieri più gravi in combinazione con le alte frequenze delle percussioni al fine di creare un paesaggio sonoro contrastante che rifletta la sensazione della performance messa in scena, cioè un tipo di impressione astratta di esso. Come nella maggior parte delle mie composizioni sonore, cerco di usare pochissimi suoni sorgente e quindi di svilupparli e di utilizzare il panning attivamente per creare un qualche tipo di movimento in contrasto con lo sfondo statico e il tempo lento che sembra essere qualcosa verso cui tendo nella maggior parte della mia musica.

Gyrid Nordal Kaldestad (1978) è una cantante, compositrice e artista del suono che vive a Oslo. Le piace esplorare la qualità del suono e della musica che vanno dall’acustico all’amplificato ed estremamente elaborato. Negli ultimi anni ha scritto musica per spettacoli di danza e teatro oltre a realizzare un’installazione sonora con poesia e musica. Come cantante lavora con la voce e l’elettronica dal vivo nel duo di improvvisazione Shhht! insieme alla cantante/compositrice Kristin Bolstad e sta studiando nuovi tipi di esibizioni dal vivo di musica elettroacustica come parte del duo Kaldestad / Tveit, insieme al musicista e artista del suono Anders Tveit.

Kaldestad è anche la cantante di un nuovissimo trio con chitarra e lo strumento folk norvegese hardingfele, per cui scrive sia musica sia testi. In questo trio Kaldestad non usa l’elettronica, ma lavora con diversi strumenti a percussione come piatti, campane e xilofono per creare paesaggi sonori. Cresciuta in una famiglia con un grande interesse per la letteratura (suo padre è un poeta), si occupa del testo e spesso lo utilizza come elemento nelle sue composizioni.

 

PORTOGALLO

Cooperativa de Ensino A Torre 4ºA: O Sonho (Il sogno) (2’40)

Mentre si passeggiava nei parchi cittadini, divenne evidente che per i bambini esisteva un contrasto significativo tra l’ambiente sonoro al centro del parco e quello ai confini del parco con le sue strade e le sue automobili. I bambini hanno quindi immaginato un uomo che si addormentava e sognava un’esperienza sonora ecologica mentre camminava attraverso una foresta circondata da un’autostrada. Ciò ha dato vita a questa composizione di paesaggio.

Agrupamento de Escolas Elias Garcia da Sobreda da Caparica 5ºB: Crepúsculo (Crepuscolo) (1’17)

I seminari di Composing with Sound in questa scuola si sono svolti nell’ambito delle lezioni di musica. I suoni strumentali e vocali erano quelli più facilmente disponibili e quindi abbiamo fatto delle registrazioni e poi le abbiamo isolate in oggetti sonori con cui hanno costruito questo pezzo.

Cooperativa de Ensino A Torre 4ºB e Escola de Música do Conservatório Nacional 5ºB: Salpicar (Pizzico) (4’16)

Questo è un collage di piccoli momenti di vari pezzi realizzati dai partecipanti ai seminari di Composing with Sounds. È una spolverata di momenti e una spruzzatina di suoni prodotti dai bambini.

Jasmim Mandillo: Palavras Trocadas (parole scambiate) (1’24)

Il taglio e lo splicing delle frasi ha affascinato Jasmim. Ha scoperto che le parole erano oggetti sonori molto speciali che riunivano simultaneamente astrazione e significato e ha voluto realizzare un pezzo in cui giocasse con questa ambiguità. Ha scelto alcune frasi sui libri scritti e letti ad alta voce dai bambini che sono stati registrati nei seminari a Miso Music Portugal. (Leggi di più riguardo a questi seminari nel seguente testo relativo al pezzo Notes on books di Miguel Azguime).

Jasmim Mandillo, 10 anni, è una studente di violoncello del primo anno della scuola secondaria del Conservatorio Nazionale di Musica 5ºB, Lisbona. Adora anche dipingere e cucire.

Miguel Azguime: Notes on Books (Note su libri) (7’31) (commissione INA / GRM)

Nei seminari realizzati a Miso Music Portugal e in connessione con l’insegnante João Losada della scuola elementare A Torre, i bambini hanno riflettuto su cosa libri possano essere, sui suoni che i libri possono produrre e sulla voce che legge ad alta voce. Sono state fatte molte registrazioni di letture di frasi scritte e pronunciate ad alta voce dai bambini. Quindi le voci dei bambini e il suono dei libri erano il materiale sonoro usato in questo pezzo.

Miguel Azguime (1960) si distingue per l’originalità e la diversità del suo lavoro. Il mondo musicale di Azguime riflette un approccio che si basa sulle sue molteplici capacità di compositore, esecutore e poeta. Insieme a Paula Azguime, ha fondato il Miso Ensemble nel 1985, un duo riconosciuto dal pubblico e dalla critica come uno dei più importanti gruppi contemporanei portoghesi. La musica di Azguime eccelle per innovazione estetica e libertà. Le sue opere rivelano una miscela intensamente emotiva di scrittura strumentale acustica ed elettronica in cui il suo talento rivela le sue qualità più innovative. L’energia e il ritmo della sua musica inventiva danno vita a frasi altamente melodiche, in cui i “melismi” svolgono un ruolo essenziale. Come compositore, poeta e performer, oltrepassa incessantemente i confini tra musica, testo e dramma, dando forma a nuove basi nella musica contemporanea, ridefinendo il teatro musicale e l’opera in quella che lui chiama “Nuova Op-Era”. Non solo lirico ma anche impegnato, le sue opere polimorfiche stupiscono e attirano sia gli amanti della musica che i neofiti. Oltre alla sua attività creativa, ha partecipato attivamente alla promozione della nuova musica portoghese come direttore artistico di numerosi progetti parallelamente alla sua attività ricerca. Nel 2006 Miguel Azguime è stato compositore DAAD in residenza a Berlino, e da allora ha vissuto e lavorato a Berlino e Lisbona. È il vincitore del premio 2008 del Concorso NOW Music Theatre dell’UNESCO per la sua opera, L’itinerario del sale.

Il progetto Composing with Sounds in Portogallo è stato supportato da: Ministério da Educação e Ciência / Direcção-Geral da Educação e Goethe Institut in Portogallo. Miso Music Portugal è finanziato dalla Secretaria de Estado da Cultura / Direcção Geral das Artes, Camões Institut, Fundação para a Ciência e a Tecnologia

Simao Costa: DeCerto SerraMu (15′27) (commissione DMU / MTI)

È un deserto, allo stesso tempo bello e triste. È una canzone di rimpianto, che si moltiplica in mille. È un grido di disperazione, esplosione e implosione. È il semplice che è diventato denso ed è l’amore rinato. È dedicato all’amore della mia vita, Agata.

NB: questo brano prevede l’uso di frequenze molto basse e deve essere riprodotto su altoparlanti o cuffie di alta qualità; altrimenti, molto probabilmente rimarrà impercettibile.

Simão Costa (1979) vive e lavora a Lisbona come musicista, compositore e pianista. Il suo lavoro collega oggetti/strumenti ed elettronica/programmazione, materializzandosi in pezzi sonori che coinvolgono molteplici supporti, media e forme (concerti, installazioni, interdisciplinari). Dal 2004 lavora da solo e in collaborazione con musicisti, artisti visivi e artisti. Concepisce e realizza anche progetti educativi che collegano la tecnologia alla creatività. Il suo lavoro è stato presentato in Portogallo, Spagna, Francia, Polonia e Olanda … cercando sempre di rimanere umano.

 

GRECIA

Eirini Panteliou: Dawn (Alba) (4’37)

Giorgos Pantelios: Improvised Study (Studio improvvisato) (3’41)

Kostas Chrysikopoulos: Sound Play (2’15)

Eirini (1997), Giorgos (1997) e Kostas (1997) sono tutti studenti del Liceo Musicale di Corfù dove, oltre al normale programma scolastico, hanno anche l’opportunità di studiare musica. Andreas Mniestris e Katerina Tzedaki, insieme a Yannis Kyriakoulis, hanno insegnato per la prima volta a un gruppo di studenti nella scuola. Successivamente i tre studenti che hanno continuato a comporre questi brani hanno lavorato con Andreas presso lo studio del dipartimento di musica dell’Università ionia di Corfù.

Katerina Tzedaki: Passing Through (Attraversando) (2’57) (commissione NOTAM)

Questa composizione concepisce il flusso del tempo come una qualità di un’esperienza potenzialmente mutevole. Ho creato una libreria di suoni (44 suoni in 5 categorie) utilizzando sia registrazioni ambientali sia suoni trasformati. Sebbene la libreria di suoni fosse un po’ più ampia (intenzionalmente), alla fine sono riuscito a usarne solo una piccola parte. Le registrazioni utilizzate in questo pezzo provengono da Corfù — le campane di San Spiridione registrate il 12 aprile 2009, una delle innumerevoli bande che passano per le stradine (stessa data), macchine che passano domenica mattina presto — e da Creta: acqua che scorre e uccelli alla gola di Kourtialiotiko. Inviluppi di ampiezza, ritardo asimmetrico, trasposizione, filtro, modifica e sovrapposizione sono stati gli strumenti che “hanno funzionato” meglio in questo contesto.

Katerina Tzedaki (1964), nata a Rethymno, ha studiato musica ad Atene (1984-1991) con I. Ioannides, S. Vasilleiades e D. Kamarotos ed è stata coordinatrice del Computer Music Lab del programma di psicoacustica dell’Università Aristotele di Salonicco IPSA (1994-2000). Ha completato i suoi studi di composizione musicale elettroacustica alla City University, (MA, 2002) e alla De Montfort University (PhD, 2012) con Simon Emmerson. È membro fondatore della Hellenic Association of Electroacoustic Music Composers (HELMCA http://www.essim.gr) e della Hellenic Society for Acoustic Ecology (http://www.akouse.gr). La sua musica è stata presentata a livello nazionale e internazionale. Attualmente insegna presso il Dipartimento di tecnologia musicale e acustica presso l’Istituto tecnologico ed educativo di Creta.

Andreas Mniestris: Free associations: The “Jungle” (Associazioni libere: La “giungla”) (3’43) (commissione ZKM)

Il pezzo si basa sulla voce del poeta greco Kostas Varnalis che recita la sua famosa poesia “I fatalisti”. Si sta dirigendo verso una destinazione inesplorata e piuttosto lugubre, praticamente come sembra il sogno europeo.

Andreas Mniestris (1956) è nato a Pireo e ha studiato fisica all’Università di Salonicco e musica elettroacustica e supporti di registrazione all’Université Paris VIII e al Mills College. Dal 1995 vive a Corfù, dove insegna al dipartimento di musica dell’Università ionica come professore associato di composizione di musica elettronica e dove dirige il laboratorio di ricerca di musica elettroacustica del dipartimento di musica (EPHMEE). È membro fondatore dell’Associazione ellenica di compositori di musica elettroacustica e della Società ellenica di ecologia acustica che ha fatto parte del loro consiglio di amministrazione per molti anni.

 

FRANCIA

Florian Sulpice: C’est Wiizzz !!! (3’45)

Questa musica è la mia prima composizione musicale elettroacustica. Dopo alcuni esercizi di apprendimento, il mio tutor mi ha dato una serie di suoni per creare questo breve studio. Passo dopo passo, ho imparato a creare e registrare nuovi suoni che ho aggiunto alla mia composizione.

Florian Sulpice (1997) è uno studente al Collège Victor Hugo di Bourges. Accanto al suo curriculum accademico, ha potuto studiare pianoforte nel laboratorio di arti soniche presso il Conservatorio di Musica e Danza di Bourges. Appassionato nel suo lavoro con i suoni, sta già costruendo il suo studio di casa.

Roger Cochini: Retour aux Sources (Ritorno alle fonti) (5’28) (commissione INA / GRM)

Al conservatorio di Bourges, Cochini tiene corsi di sound art sia per adulti che per bambini. “Con l’arrivo del software Compose with Sounds, ho deciso che questo era il momento di osservare il lavoro di questi giovani studenti. In questo pezzo ho usato solo suoni che sono stati generati dai bambini come parte delle loro attività legate all’invenzione dei suoni e alla composizione con ess. Era un esercizio un po’ più pericoloso di quanto immaginassi. Lavorare con giovani musicisti ti riporta alle origini, alle fonti della musica. Semplicemente ascoltando questo “spazio” natura/cultura, sono i bambini che danno i compiti degli adulti “.

La progressione di questo breve pezzo divertente è organizzata in quattro movimenti incatenati insieme, espressi volontariamente in un linguaggio infantile per comunicare il modo in cui i bambini vivono questa attività: 1) Si ha il diritto di giocare con i suoni; 2) A volte è un duro lavoro!; 3) Ma sappiamo come farlo vivere; 4) E se vogliamo, possiamo progredire.

Roger Cochini (1946) ha studiato musica, scienza e tecnologia. Ha frequentato le lezioni di Pierre Schaeffer e Guy Reibel al Conservatoire Nationale Supérieur di Parigi. È stato membro del GRM negli anni ’70 e del Groupe de Musique Expérimentale de Bourges (in seguito IMEB) per decenni. Ha presentato concerti, conferenze, pubblicazioni e tournée a livello internazionale.

Studenti del Lycée Dorian, Parigi: Première année de lycée (Primo anno di liceo).wav, .mp3 – 4’00

Studenti del Lycée Brassens, Bourges: Concrètement feminine (Concretamente femminile) (4’30)

 

Nathan Schwarz: Un dialogue intérieur (Un dialogo interiore) (3’22)

Un uomo risulta essere schizofrenico; parla da solo “internamente”. Ciascuna delle sue personalità è accompagnata da una colonna sonora, ciascuna delle quali è distinguibile da tutte le altre. È una forma di viaggio attraverso uno spirito diverso che lascia disorientati.

Nathan Schwarz (1997) è nato a Parigi ed è uno studente del 2 ° anno di scuola secondaria. Si è formato in studi musicali tra cui il clarinetto (il suo nono anno) al Conservatoire nell’8° arrondissement di Parigi.

Éric Broitmann: Nocturne (7’30) (commissionato da INA / GRM)

Questo pezzo è come una trascrizione di un numero di momenti durante una notte. Ho deciso di tenere breve questa nota per consentire a tutti di essere liberi di usare la propria immaginazione durante l’ascolto.

Éric Broitmann (1972) è un compositore ed esecutore di musica acusmatica. Ha seguito un corso di musica elettroacustica con Roger Cochini al Bourges Conservatoire (dove ha conseguito la laurea DEM nel 2004). Questo studio è stato seguito da un periodo sotto la guida di Denis Dufour al CRR (Conservatorio regionale) di Parigi dal 2007 al 2010. Le sue opere sono state eseguite in vari eventi e festival internazionali: Ina/GRM, Futura, Synthèse Festival, all’Espace du son al festival Musique et Recherches (Bruxelles), trasmesso su France Musique, al Palais de Tokyo, Elektrophonie Festival, al Folliesphonies e il Forum de la Jeune Création (forum per la creatività dei giovani). Ha ricevuto una menzione speciale per il suo pezzo “Rouge Sang” (Rosso sangue) al Concorso Destellos nel 2010. Parallelamente alle sue attività di compositore e performer, organizza eventi, concerti, residenze e workshop. Si occupa anche di produzioni dal vivo. Attualmente collabora con Motus, Ina/GRM e il collettivo di artisti Adelaïde.

 

GERMANIA

Christoph Ogiermann: ПИКНИК am Wegrand: some arts by remembrance (1a abgerichtete Würfe) and by limits of programs  (8’57) (commissione ZKM)

Musica elettronica in 2 parti

Prima parte (ricordo): musica documentaria. Una ricostruzione coreografica di una serata particolare, condotta nello spazio dello studio. L’elettronica aggiunge alcuni “commenti”. La situazione – a casa, la sera: la lavastoviglie è in funzione (rappresentata da un sintetizzatore modulare SynLab anolgue nella ricostruzione), mia figlia (19) lavora al computer, si sente bussare alla finestra, arriva il suo ragazzo, senza parlare, continua a scrivere al computer, forte tensione nella stanza, frasi singolari: “Devo andare”, “Puoi darmi i vestiti?”, lascia la stanza. Tensione senza sollievo.

Nel frattempo sto leggendo nella seconda versione di Vassa Želesnova di Gorkij: “Rachel: (…) Kolja wird in diesem Haus aufwachsen mit Balalaikas und Gitarren, mit zu fettem Essen, mit dem halbbetrunkenen Prochor Chrapow and mit zwei jungen Mädchen – die eine zurückb , die andere ein bißchen zu zynisch.

“Wassa Borissowna, ich kenne Ihre Klasse hier in Rußland und außerhalb – es is eine hoffnungslos kranke Klasse! (…) Sie leben beherrscht von den Dingen, die Sie nicht geschaffen haben. Sie leben in gegenseitiger Verachtung, in Haß, und niemals fragen Sie sich – wozu Sie leben, für wie Sie dasein können … ”

Esiste una versione televisiva di Egon Monk in cui l’attrice che interpreta Rachel rimane per lo più immobile e silenziosa in un angolo dell’area del palcoscenico. Queste impressioni visive tagliate e modificate in successione potrebbero essere pensate come accompagnamento per il pezzo.

Seconda parte (limiti dei programmi): prima parte ripetuta. Cosa succede quando si imposta il volume chiaramente sopra 0 dB come regola? Come reagisce il programma software? E la scheda audio? Cosa fa il programma quando “rimbalza”, cosa fanno gli altoparlanti? … Che cosa significa quando la tensione della scena domestica quasi silenziosa della prima parte viene sovra-amplificata per mezzo degli strumenti di ricostruzione? Soprattutto i commenti elettronici presentati nella prima parte ora mostrano chiaramente il loro “personaggio”. Blocco: tensione, senza rilievo (?).

Christoph Ogiermann (1967). È nato a Bad Pyrmont in Germania. Inizia a comporre musica nel 1990 a seguito di una stipula di Erwin Koch-Raphael. Ha studiato composizione alla Hochschule für Künste di Brema con Younghi Pagh-Paan, Nicolas Schalz e Georges-Nicolas Wolff e lavora in recital come cantante, suonando violino e pianoforte in ensemble di musica improvvisata e contemporanea.

Ogiermann ha trascorso un periodo di ricerca presso l’Archivio Luigi Nono a Venezia. È stato docente ospite di composizione e improvvisazione a Pitea in Svezia. È stato invitato come compositore in residenza all’Institut für Elektronische Musik und Akustik a Graz, allo Studio für Elektronische Musik della Technischen Universität di Berlino e allo Experimentalstudio des SWR. È stato invitato come docente di composizione ed elettronica a Edimburgo e Queretaro (Messico) e ha vinto il premio “ad libitum” per la composizione assegnato dal Winfried Böhler Kulturstiftung Kunstpreis Musik 2012 dell’Accademia delle Arti di Berlino. È co-fondatore del Konzept- und ImprovisationsQuartetts KLANK (Brema); membro del projektgruppe neue musik bremen (pgnm, Brema) e dei collettivi di artisti TONTO / Graz e Stock 11; è fondatore e direttore artistico della serie REM für elektronische Musik nel Museum für Gegenwartskunst di Brema.

Lukas Hoge Julius Jakob e Mats Lukas Böhling: Das Dilemma (11’27)

Bela Wiener: Final Emancipation (4’18)

Durante l’inizio del pezzo la coscienza soggettiva (anche da vedere come personaggio in una narrazione) assiste a un inizio tenace, che si sviluppa lentamente, cambiando gradualmente in un ciclo continuo (di routine?). Questo ciclo si interrompe bruscamente in un determinato punto del pezzo e indica l’imprevisto. Ciò che questo Inaspettato, questo Inconsapevole è o può essere rimane aperto ma, una supposizione gradita sarebbe che ciò rappresenti la partenza, una fine semplicemente ironica e veloce della vita. L’essere cosciente morente (anche la nostra coscienza muore quando moriamo?) si sottomette al Vuoto, al Silenzio, al Sonno per ritrovarsi in seguito. Un respiro profondo della volontà di sopravvivere, un ultimo momento profondo di lasciarsi andare. Ora emancipato, l’essere si sottomette dolcemente a ciò che attende ogni individuo: la trasformazione in una nuova forma di coscienza, in un’altra sfera. Questa sfera sembra completamente irrazionale e codificata, da non comprendere con gli strumenti del nostro pensiero logico e del nostro tempo presente. La domanda rimane: la tana scende più in basso o una fine assoluta incombe?

Bela Wiener (1995) frequenta l’Helmholtz Gymnasium a Karlsruhe, Germania, dal 2006.

Maike Wolff: Fat Cat (5’16)

“Il mio pezzo è composto da suoni e rumori che ho registrato a casa o durante il pendolarismo. Ho usato molta distorsione per mascherare le fonti originali che brillano solo attraverso il suono generale (ad esempio, un suono prodotto dal mio gatto, il ronzio bollente del bollitore, un tono di piano). La parte di chitarra e la breve melodia sono i contributi di un mio amico. Per me, l’intero pezzo ricorda il tipico clima di aprile, iniziando soleggiato e luminoso e lentamente diventando più scuro e accumulando un temporale che si calma solo verso la fine quando il pezzo torna in modalità armonica.

Maike Wolff (1997) frequenta lo Helmholtz Gymnasium di Karlsruhe. È una pianista e una corista.

Luís Antunes Pena: Hi-Fi Noise Study – Pecking Chickens (5’28) (commissione ZKM)

Questo pezzo è uno studio che lavora con il suono inaudito, incontrollabile e l’incertezza. Tutte le registrazioni per Hi-Fi Noise Study sono state fatte per enfatizzare questi aspetti del suono: registrazioni estremamente amplificate usando normali microfoni; o l’uso di microfoni a contatto e ad induzione che catturano ciò che di solito non sentiamo. Questi erano alcuni dei mezzi usati per arrivare al rumore del suono.

Luís Antunes Pena (1973) è nato a Lisbona e ha studiato all’Escola Superior de Música de Lisboa con António Pinho Vargas e in Germania con Nicolaus A. Huber, Günter Steinke e Dirk Reith alla Folkwang Hochschule di Essen e all’ICEM (Institut für Computermusik und Medien). È stato anche ispirato da Emmanuel Nunes a Lisbona durante i corsi di Gulbenkian e da Gérard Grisey all’IRCAM.

Le sue composizioni derivano dall’intenso lavoro sulle strutture generate al computer basate sullo sviluppo dei propri strumenti informatici, che riflette il suo interesse per le nuove forme di suono e soprattutto per il ritmo attraverso l’elettronica.

La sua musica è stata eseguita in tutta Europa e negli Stati Uniti. Ha vinto numerosi premi di composizione e la sua musica si è distinta in numerosi festival internazionali. Quest’anno verrà presentato un CD ritratto con nuovi pezzi per strumenti solisti e piccoli ensemble con elettronica. I prossimi progetti includono nuovi pezzi per Ensemble Remix (Porto) e asamisimasa (Oslo).

Pablo Quass: MASCHINENhallen (5’25)

macchinari costantemente tonanti così come macchine suoni inusuali e particolarmente silenziosi di macchinari sono inseriti in un contesto musicale – Maschinen hallen in MASCHINENhallen.

Pablo Quass (1995) ha ricevuto la sua prima lezione di violoncello all’età di 4 anni e ha iniziato a comporre all’età di 6 anni. Ha ricevuto numerosi premi in vari concorsi come Jugend Musiziert e ha frequentato corsi di perfezionamento tenuti dal Prof. N. Eppinger, Prof. G. Schiefen e Prof. Wen-Sinn Yang. Dalla fine del 2012, riceve lezioni di violoncello da Yves Savary (violoncellista solista della Bavarian State Opera, Monaco). Ha tenuto lezioni di composizione con Martin Wolfrum e il Prof. Kai Westermann prima di iniziare a studiare in un programma speciale per giovani per la composizione nella lezione del Prof. C. Johannes Walter Walter al Conservatorio di Stoccarda. Ha ricevuto un premio di incoraggiamento al primo concorso di composizione per adolescenti al Conservatorio di Monaco e ha vinto il Bundespreis für Komposition 2013.

Evelyn Ruf: Wasser Fragezeichen (6’44)

L’idea alla base di questo pezzo era di punzecchiare le orecchie dell’ascoltatore usando pause ed effetti a sorpresa insieme ad elementi delicati. Lo scopo era costruire il pezzo usando i suoni dell’acqua.

Evelyn Ruf (1995) ha preso lezioni di piano dall’età di 7 anni. Canta nel coro da camera della scuola e fa parte del gruppo di studio sulla composizione. Ha ricevuto premi al concorso Jugend Musiziert.

Leon Scholl: Kombination sub- und objektiver Impressionen Karlsruher Sehenswürdigkeiten (6’30)

“L’opera include da un lato i suoni che sono stati registrati in luoghi “oggettivamente” importanti a Karlsruhe (come la stazione centrale, il mercato, lo zoo) e dall’altro con suoni che rappresentano “soggettivamente” Karlsruhe, nel senso che hanno un valore personale per me, come la mia scuola, il prato davanti a casa mia o le chiese, in cui vado spesso a praticare l’organo. Questo è il quadro del mio pezzo.

Successivamente ho continuato a elaborare suoni interessanti al computer e ho aggiunto un’ulteriore atmosfera boschiva, rappresentando le aree verdi di Karlsruhe, oltre a un flauto, che rappresenta il significato culturale della città. Complessivamente il pezzo della durata di circa 6 minuti può essere suddiviso in sette parti, per cui nella prima metà vengono introdotti motivi diversi che vengono poi trattati nella seconda metà.”

Leon Scholl (1996) è al liceo e pratica molta musica. Ha suonato il violino per 11 anni e il pianoforte per sette anni al Conservatorio di Baden. Per due anni e mezzo ha studiato organo sotto la guida di Christian-Markus Raiser. È membro di diversi ensemble e nel 2004 ha suonato per la prima volta in un’orchestra per bambini. Per sei anni ha suonato per l’orchestra da camera al conservatorio. L’anno scorso è diventato primo violino dell’orchestra II della scuola. Inoltre compone da otto anni e ha completato oltre 100 brevi brani per solista e orchestra. Nel 2009 uno dei suoi canoni è stato presentato in anteprima allo Staatstheater di Karlsruhe e l’anno scorso ha ricevuto il terzo premio in un concorso di composizione che faceva parte delle Giornate Europee della Cultura.

Luca Hladek: Submarine in Space (6’11)

Questo brano si basa su un suono di pianoforte profondo autoregistrato e sul suono di un rullante.

Luca Hladek (1997) è in prima media. Suona il sassofono da sei anni e si esibisce con esso in diverse band.

Hans-Jochen Stiefel: annäwäch (Nonostante tutto) (4’13)

annäwäch è il mio primo tentativo di fare una composizione di musica acusmatica. “Annäwäch” è un’espressione dialettale di Hohenlohe, l’area in cui sono nato, che significa “nonostante tutto”. Questo “nonostante tutto” non si riferisce al contenuto di questo studio sonoro, ma invece alle difficoltà che ho avuto durante lo sviluppo del mio pezzo a causa della mia scarsa conoscenza con la gestione delle insidie ​​di computer e software.

Per quanto riguarda i contenuti, “annäwäch” è il tentativo di estrarre i suoni registrati dal loro contesto originale e di alienarli al punto da perdere la loro chiarezza ma non la loro aura e il loro impatto affettivo. Inoltre, la progettazione delle trasformazioni svolge un ruolo decisivo.

Hans-Jochen Stiefel insegna musica al Helmholtz Gymnasium di Karlsruhe. Inoltre, è supervisore del coro filarmonico, della sua orchestra I e del gruppo di studio “Nuova musica e composizione”.

Pubblicazioni

Questa pagina include un elenco di pubblicazioni che riguardano o completano questo sito Compose with Sounds.

È stato scritto un libro che utilizza CwS per le sue attività e integra gli obiettivi del sito EARS 2:

Leigh Landy (2012). Making Music with Sounds. NY: Routledge.

Un articolo chiave per il progetto:

Leigh Landy, Richard Hall and Mike Uwins (2013). “Widening Particulation in Electroacoustic Music: The EARS 2 pedagogical initiatives:. Organised Sound. 18/2: 108–123.

Altre pubblicazioni:

Leigh Landy. “Sound-based Music 4 All” (2009). in Roger T. Dean, ed. The Oxford Handbook of Computer Music. Oxford: Oxford University Press: 518–535.

Jøran Rudi (2012). Two educational softwares for composing electronic music: Objectives, design and practiceLa Creazione Musicale dei bambini e degli adolecenti nell’era digitale – riflessioni, recherche, esperienze, Roma, Radio Vaticana Oct. 26 – 27, 2012.

Jøran Rudi and Palmyre Pierroux (2009). “Framing Learning Perspectives in Computer Music Education”. In Roger T. Dean, ed. The Oxford Handbook of Computer Music. Oxford: Oxford University Press: 536–552.

E c’è il doppio CD in edizione limitata che è stato prodotto come parte del progetto “Composing with Sounds” di EU Culture. Questi pezzi e tutti gli altri composti come parte di quel progetto possono essere trovati nella pagina linkata sopra: “Composizioni di progetti UE”.

Tidsskriftsartikler

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